giovedì 28 marzo 2013

Minzione d'Onore 2.0

Riprendo una vecchia buona abitudine che avevo in passato: Minzione d'Onore per il personaggio solitamente pubblico che con la "cazzata magistralis" s'era ben messo all'attenzione dei media e dei social con affermazioni solitamente da gogna! Non sono mai stato un personaggio pacato, in cuor mio mal soffro l'etichetta, sono convinto che esistano termini giusti per ogni umana vicenda e proprio per questo... se uno è stronzo mi piace dirglielo. Non potendo quasi mai riuscire di persona o per interposta social a far arrivare il concetto forte e chiaro, m'è sempre parso gesto simpatico e cordiale salutare la cappellata del soggetto in questione con una pisciatina sulle scarpe, una pisciatina d'Onore.. apppunto la Minzione.

Oggi the Winner is quella "capra" di Vittorio Sgarbi, capace in una intervista sul Resto del Carlino di ieri di negare l'esistenza stessa del reato di femminicidio e protestare una sovraesposizione mediatica inutile per il tema. Sostanzialmente questo provocatore nato afferma che il sistematico ripetersi di omicidi in cui la vittima è donna e l'autore è sostanzialmente un soggetto interno alla di lei cerchia di frequentazioni, affetti, esistenza non merita un'attenzione ed una cura particolare; si poteva parlare di "ogni violenza"!

Quella di Sgarbi non è ignoranza, nè mancanza di comprensione. Quella di Sgarbi è semplicemente una provocazione becera e vergognosa! Se avesse semplicemente espresso il parere di critico d'arte sull'opera, non se lo sarebbe cagato nessuno. Bisognava dimostrare di aver imparato la lezione di Warhol ed assicurarsi 15 minuti di celebrità. Peraltro cavalcando un tema scomodissimo nel modo più contiguo a quel detestabile machismo da commediola sexy che lo ha sempre caratterizzato.
Pisciatina sulle scarpe e sui calzoni per te, Sgarbi Vittorio! Ci sta tutta!

Di fronte alle centinaia di donne che ogni anno vengono ammazzate da chi, in un modo o nell'altro, al fondo, esercita solamente con la violenza e l'omicidio l'estrema testimonianza di un "possesso ideale", di una proprietà, oltre che rispetto profondo, sarebbe il caso di avviare una riflessione serissima, che porti al riconoscimento di uno status particolare per il femminicidio. E non certo per creare, come qualche stronzo afferma, una riserva naturale dove contenere una categoria protetta per carità cristiana...

Nessun commento:

Posta un commento