Essere scontati è a mio parere detestabile. Quanto essere scortese, del resto!
E' per questo che sono stato terribilmente combattuto negli ultimi tre secondi sul taglio da dare a questo primo post. Scontato sarebbe scrivere qualcosa che vi introduca a questo spazio, vi racconti solo un po' chi avete davanti. Già, scontato. E dunque detestabile.
E però è pur vero che spingere qualcuno in una stanza e tenercelo dentro recluso ad ascoltarmi risulterebbe di sicuro scortese... e dunque detestabile. Bisogna essere liberi di entrare in uno spazio, liberi di decidere se ascoltare o passare avanti.
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In
questo momento preferisco risultare scontato piuttosto che scortese; è il tempo
di una lettura, infondo!
Ecco dunque qualcosina di me... anche perchè sono convinto bastino davvero poche informazioni. Il piacere di conoscersi è anche quello di scoprirsi pian piano ed ho fiducia che ci riusciremo, lungo i post che seguiranno.
Qualche coordinata essenziale:
Quasi 34 anni, pugliese, per la precisione di Giovinazzo, in provincia di Bari. Vivo ancora coi miei, pur sognando quanto prima di potermi permettere una casa e una famiglia assieme alla mia compagna.
Laureato a Bari in Giurisprudenza nel 2003 - quadriennalista e ci tengo a precisarlo - mi sono specializzato in criminologia e scienze forensi a La Sapienza di Roma, nel corso diretto da Francesco Bruno. Ho poi conseguito il Dottorato di Ricerca in "Teoria e Ricerca Sociale" perfezionando le mie conoscenze nel campo della Sociologia della Devianza e della Sociologia del Crimine. Se non fossi così vecchio mi piacerebbe aggiungere una laurea in Psicologia, ma m'han detto che il tempo per "studiare soltanto" è finito. Per chi non l'avesse già intuito, quel che mi affascina è il concetto di "Male" avvicinato al concetto di "Vita". E' innegabile l'attrazione che provo per le "vite degli altri", soprattutto nel momento in cui l'inusuale, l'inconsueto vi irrompono stravolgendole e spingendole in quel campo mostruoso, indesiderabile eppure così umano che definiamo "Malvagità".
Potessi ricominciare da zero sceglierei Veterinaria. Questo perchè, pur non essendo specista, adoro visceralmente cani, lupi, iene e simili. Potessi farlo, ne avessi non tanto le competenze quanto le sciocche certificazioni, preferirei fare l'allevatore; per ora debbo accontentarmi solo della mia Amica a 4 zampe Maggie, una pura meticcia spesso scambiata per mezza lupa, mezza cerva, mezza puledra.
Non avessi amore per le radici sarei fuggito da un pezzo. In una Università straniera a parlare di "reati violenti senza apparente movente" oppure di "criminalità organizzata". Più probabilmente in giro per il mondo con al collo la reflex digitale - sono un nikon addicted - e per le mani qualcuna delle vecchie macchinette analogiche sovietiche che colleziono. Purtroppo o per fortuna non riesco a staccarmi da qui, dai miei affetti, dai miei ricordi, dalle mie radici. Mi sono quindi deciso ad avviare una impresa edile con mio fratello minore, cercando di seguire il solco tracciato dal nonno materno e sempre con il little brother pratico l'attività di subagente assicurativo - in un momento in cui sembra che a nessuno interessi più sentirsi protetto!
Mi definisco politicamente orfano del PCI. Coi genitori molto impegnati nelle rispettive professioni ed anche in politica, rubavo ai tempi della loro militanza i momenti per stare assieme. Ho vissuto dunque la trasformazione del Partito Comunista Italiando dagli occhi di genitori che in quella trasformazione non credevano. Risultato? Ho sviluppato una sindrome da sconfitto quasi da subito. Tra i 15 ed i 25 anni ho militato in Rifondazione Comunista. Dall'interno ho vissuto le contraddizioni interne a quel partito così difficile nelle sue logiche eppure così bello e moderno nella sua proposta. Fino al 2004, quando, con la fine della disobbedienza, l'abbandono del percorso dei Movimenti nato con Seattle e Genova, Cosenza, Firenze, Roma e la scelta di alleanza (la seconda) con Prodi capii che si metteva male. Quel partito non faceva più per me. Di nuovo orfano, è vero!
Quanto è cambiato in me e fuori, da allora, se penso che per vicissitudini, autocritiche, riflessioni, adesso mi trovo criticamente a militare nel PD? Credo tanto! Dopo anni ai margini mi sono rituffato nella militanza, complice anche una sconfitta atroce delle forze di centrosinistra e sinistra nelle amministrative dello scorso anno qui a Giovinazzo, provincia di Bari. Con una idea purtroppo triste ma ben chiara: il PD non è il migliore dei partiti possibili ma forse qualcosa si può ancora fare. Ci credo e mi piacerebbe viverlo questo cambiamento. Anche perchè la sede attuale del PD è la stessa che ha ospitato quella del PCI... e quindi mi sembra di tornare un po' indietro - quella sensazione di recuperare il tempo perduto?!
La nuova militanza è stata salutata dalla "non vittoria" alle politiche, ma tranquilli: mi hanno confermato che non sono io a portare sfiga!
p.s. Il disordine di cui parlo è quello che dovete aspettarvi se avete intenzione di seguire questo blog: i contributi potrebbero abbracciare senza una vera e propria traccia comprensibile tutte le piccole e grandi passioni/sfaccettature su descritte. Fatevene una ragione:
E' in quel che tu chiami disordine che io leggo l'ordine perfetto delle cose!
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